Dott. Gian Luca Ghisolfi

 

Medico Chirurgo
Prescrittore metodo Di Bella
Dottore di ricerca in nutrizione sperimentale e clinica
Medicina Tradizionale Cinese

Voglio ringraziare i malati che mi han permesso di crescere grazie alle loro forti sollecitazioni: esse fan parte preziosa e indimenticabile del mio curriculum.

Nessuno ancora gli aveva rivelato la natura del suo male ma la debolezza e la consunzione rapidamente progressive si facevano capire molto bene da quell’anziano circondato da primario, aiuti ed assistenti primario, specializzandi, dottorandi, studenti in medicina, infermieri professionali, allievi infermieri. Inespressivo e muto, sguardo al soffitto, l’assediato ascolta gli assedianti, ormai usi a presentarsi in grandi forze a contemplare il trionfo della morte. Il rito è compiuto. La squadra esce dalla stanza nell’ordine gerarchico con cui è entrata. Rimane solo lo studente in medicina più giovane: ha capito perché l’anziano lo trattiene e si sente inadeguato, suda, vorrebbe uscire ed intrupparsi con gli altri ma non osa sottolineare la debolezza della mano che gli prende il camice facendo finta di non sentirla. Forse il paziente si rivolge al più giovane perché lo crede più sincero, non foss’altro per il minor allenamento a mentire dei superiori gerarchici. Gli occhi del vecchio fissano quelli del giovane. “Dottore sto morendo?” “Si, anch’io. Stiamo tutti facendo la stessa cosa. Abbiamo cominciato appena nati e non abbiamo mai smesso un secondo.” Il rito si rinnova il giorno seguente, pure si rinnova il gesto dell’anziano. “Dottore lei è fortunato: ha capito a 24 anni quello che io ho capito solo adesso. Comunque le andrà, lei vivrà bene: auguri.”

Mesi dopo aver dato la risposta che avete letto, mi trovai a Firenze. Casualmente entrai nella chiesa di Santa Maria Novella e a metà navata, sulla sinistra, trovai quest’affresco del Masaccio, La Trinità. Ai piedi della Trinità è raffigurato uno scheletro sul quale è scritto “Io già fui quel che voi siete e quel ch’io son voi anco sarete”