Come sono gli aghi d’agopuntura?
La caratteristica principale degli aghi d’agopuntura è di essere pieni e per questo son detti ad “ad ago di pino”: con essi evidentemente non si può iniettare niente nel corpo umano ma soltanto esercitare una stimolazione. La medicina occidentale usa invece aghi “vuoti” coi quali viene inietta nel corpo umano una sostanza, cioè un qualche cosa di materiale. Gli aghi devono sempre essere sterili e, a garanzia con siano riciclati, io uso sempre gli aghi monouso che a fine seduta si buttano.
Ci son 2 categorie di sistemi: la stimolazione manuale e quella elettrica. Non è che una sia migliore dell’altra, semplicemente esse hanno indicazioni diverse. In entrambi i casi è possibile regolare abbastanza finemente la stimolazione. La stimolazione manuale è regolata dall’inclinazione dell’ago, dall’ampiezza, dalla frequenza e dal ritmo della sua rotazione; la stimolazione elettrica è regolata anch’essa attraverso l’inclinazione dell’ago e dall’ampiezza, dalla frequenza e dal ritmo dell’impulso elettrico. Tutte queste caratteristiche della stimolazione devono essere scelte dall’agopuntore insieme ai punti da pungere. Quanti aghi servono?
C’è molta variabilità: dai 4 ai 20. L’agopuntura fa sanguinare?
Quando gli aghi si tolgono, normalmente non c’è nessun sanguinamento. Una certa prudenza bisogna averla nel praticare l’agopuntura in coloro che eseguono terapie anticoagulanti o antiaggreganti oppure che hanno patologie della coagulazione: per costoro, prima di cominciare la terapia, bisognerà valutare bene il rapporto rischio beneficio. Su cosa agiscono gli aghi?
Il bersaglio della medicina cinese è un sistema che non è materiale ma funzionale. L’agopuntura agisce cioè sul famoso sistema energetico che è presente nel nostro organismo ma che è impalpabile essendo appunto energetico e non materiale. Perché i medici cinesi hanno scoperto questo sistema energetico che invece è sfuggito ai medici occidentali?
Molto semplice: l’energia vitale è presente solo nel vivo! In occidente ci sono state molte difficoltà nello sviluppo della ricerca medica. In occidente è solo il Gian Battista Morgagni che nel ‘700 comincia a fare “le cose per bene”. Talmente bene che il suo sistema, la sua visione dei problemi medici, sono ancora alla base della moderna medicina occidentale. Però il Morgagni non poteva che condurre le sue ricerche nel cadavere…..notoriamente povero di energia vitale! Quanto dura una seduta d’agopuntura?
Circa 15 – 20 minuti. Quante sedute servono e con che frequenza?
C’è in questo una enorme differenza individuale. Se il paziente è molto reattivo e la patologia è acuta e recente, si può spesso avere un buon risultato in poche sedute, anche soltanto 2 posson bastare. Al contrario, se il paziente fosse poco reattivo e la patologia fosse cronica, servirebbe un ciclo di 10 sedute al termine del quale non è nemmeno detto che vi sia un’evidenza del benefico: questo si manifesta di solito qualche giorno dopo la conclusione del ciclo.