Sul concetto di osteoporosi si fa spesso molta confusione e prima di parlarne occorre dunque fare chiarezza. Per riuscire a capirci, bisogna aver chiaro che l’osteoporosi non consiste solo nella perdita del calcio dalle ossa ma anche di tutto un complesso di sostanze , soprattutto proteine, che insieme al calcio costituiscono la “materia ossea” . Chiarito questo, si capisce facilmente come la prevenzione e la cura dell’osteoporosi non possano certo limitarsi a mangiar formaggio! Allora col formaggio bisogna mangiare anche la carne? Anche il formaggio, in se stesso, contiene proteine. Logicamente però, se già partissimo da situazioni di carenza proteica o se escludessimo dalla dieta proteine animali, le proteine del formaggio potrebbero non bastare. D’altra parte, l’assunzione di un’ elevatissima quantità di proteine e di sodio è forse causa di una diminuita capacità di assorbimento di calcio dall’intestino e forse anche di un aumento della eliminazione del calcio con le urine. Forse.. Dimostrazioni veramente scientifiche da tutti accettate non ve ne sono. Allora come prevenire l’osteoporosi? Ci sono tempi e modi da considerare con molta precisione e considerati scientificamente ben definiti. Tenga conto che la vera grande scorta di osso, calcio compreso, noi la facciamo fino ai 30 anni. In altre parole potremmo dire che è fino a quest’età che possiamo fare una scorta per gli anni successivi, nei quali la massa ossea tenderà a diminuire. Da adulti ci rimane solo da governare e rallentare tale diminuzione. Comunque, sia da giovani per aumentare i depositi di osso che da adulti per rallentarne la diminuzione, la strategia non può essere solo nutrizionale. La strategia nutrizionale però in cosa consiste? Nell’assumere calcio, nel favorirne l’assorbimento intestinale e nell’assumere tutti i nutrienti favorevoli alla formazione di osso, ovvero vitamina d in forma attiva ed una adeguata miscela proteica. Per assumere calcio è importante il formaggio, specie il parmigiano. Importantissimo è anche il latte, specie intero fresco, col suo contenuto di lattosio che favorisce l’assorbimento intestinale di calcio, favorito anche dalla vitamina d, che il latte scremato contiene in misura molto inferiore all’intero. Assumere calcio significa però anche evitare di ostacolarne l’assorbimento. Penso ad esempio all’effetto di un elevato e metodico consumo di verdure o di fibre concentrate, magari a scopo lassativo. Purtroppo,inoltre, vedo spesso persone che assumono molte verdure e fibre, contemporaneamente ad una altrettanto metodica privazione proteica, specie di carne di manzo: ebbene, miglior modo di ostacolare l’assorbimento di calcio e la sua deposizione ossea..non c’è. E la strategia non nutrizionale di prevenzione e cura dell’osteoporosi? È una strategia che funziona molto bene se è sviluppata contemporaneamente a quella nutrizionale e viceversa. Essa consiste soprattutto nel caricare le ossa. In effetti è proprio il carico osseo che stimola il nostro organismo ad una reazione finalizzata a rinforzare i punti dell’osso più sollecitati. Le camminate e gli esercizi isometrici, cioè quelli da fermi a partire dal semplice stare in piedi, risultano pertanto i più efficaci. Molto meno, ad esempio, è utile in questo caso il nuoto perché ovviamente l’esercizio si sviluppa con l’azione antigravitaria dell’acqua. Molto più utile per rinforzare le ossa, non è una battuta, è l’obesità: peccato che il peso che consolida l’osso corrompa le articolazioni. Quanto calcio mangiare in un giorno? Mediamente 800 mg, cioè una scodella di latte o una generosa noce di parmigiano o grana padano. Tuttavia… Lo so, lei detesta le medie Infatti. Pensiamo ad esempio che in un uomo adulto dai 600 agli 800 milligrammi di calcio son sufficienti ma in un ragazzo tra i 12 ed i 15 anni ne servirebbero 1200; anche in una gravida, specie dopo il terzo mese, ne servirebbero 1200 e nell’allattamento addirittura 1400. Riportare tutti i ragionamenti che abbiam fatto alla quantità di calcio da mangiare è però riduttivo. Molti, infatti, devo dire che han chiesto un approfondimento sulle interferenze tra il calcio e le altre componenti dell’alimentazione. Avevamo già accennato ai problemi di assorbimento derivanti dall’associazione del calcio con grandi quantità di vegetali o con la crusca. Aggiungiamo che anche le farine integrali ed i loro derivati non sono certamente favorevoli all’assorbimento di calcio e non solo. Purtroppo si tratta di mode. Oggi vedo sempre molto radicato il concetto del pane integrale come pane migliore e più salutare di quello così detto bianco… e chi ha questo concetto spesso segue mode e linee nutrizionali che nell’insieme sono poco raccomandabili. In che senso? Sono in molti che, nell’ansiosa ricerca della salute, si rovinano la vita. Questo accade prima di tutto per l’ansia in se stessa e poi per la mancanza di senso critico verso i messaggi e le mode salutiste. Ciò porta costoro a commettere una serie infinita di errori che si sommano tra loro e moltiplicano i danni. Al consumo metodico di pane e pasta integrali, essi associano l’altrettanto metodica esclusione del latte di mucca, cui preferiscono quello di soia! E sarà vero che il latte di soia può essere arricchito del calcio che altrimenti, in forma naturale, non avrebbe …ma il lattosio? Cioè quella benedetta molecola che tanto aiuta ad assorbire il calcio, lo troviamo nel latte di soia? No E la stessa risposta vale per numerose altre componenti del latte di mucca che la soia non ha. Però la soia ha gli estrogeni vegetali, i fitoestrogeni Che stimolano le cellule delle ghiandole mammarie e sembrano pure favorirne, alla lunga, la degenerazione: risultato esattamente opposto al motivo che spinge molte donne a bere soia invece di latte di mucca. Un po’ di fitoestrogeni ogni tanto, intendiamoci, non è che faccian male…farne uso metodico e abbondante, non è però certamente una buona idea. Anche nel maschio? È una cattiva idea anche per un maschio, si. In effetti, l’introduzione metodica, per quanto inconsapevole, di fitoestrogeni, nel maschio può alterare la libido nel senso negativo. Questo è però solo il sintomo di un’azione contraria a quella del testosterone. La conseguenza biologica di questo contrasto ormonale, si traduce invece in un minor sviluppo e in un minor tono del sistema muscolo scheletrico. Questo è un fenomeno biologico che si esalterebbe ancor più se, come spesso succede in questi soggetti, venisse abolito il consumo di carne di manzo. In questo caso, infatti, avremmo anche carenze di arginina e di ormone della crescita, che per l’ossificazione sono “ingredienti”importantissimi. L’abbinamento manzo e formaggio funziona? Classico esempio: pasta al ragù con spolverata di parmigiano. Abbinamento pessimo! Limiteremmo moltissimo, infatti, lo sfruttamento pieno sia delle proprietà del formaggio che della carne. Questo almeno per 2 motivi. Il primo è che il calcio, ingerito insieme alle proteine, sembrerebbe formare con esse sali di difficile digestione che impedirebbero l’assorbimento sia del calcio che delle proteine. Il secondo motivo è che un alimento come il parmigiano, ricco di calcio, che è uno ione positivo, mangiato insieme ad un alimento ricco di ferro, anch’esso ione positivo, determina il contemporaneo arrivo intestinale di ioni positivi. Questo sembra il motivo per il quale la presenza di ferro e calcio nello stesso pasto sfavorirebbe reciprocamente l’assorbimento di entrambi.